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Pitti Uomo 91, cosa si è visto e cosa ha fatto scalpore

Concluso Pitti Uomo 91, è tempo di bilanci per la manifestazione, che ha fatto registrare il grande ritorno della Russia. La kermesse, che ha chiuso i battenti consegnando il testimone in mano a Milano Moda Uomo, ha messo in mostra un’alta qualità di prodotto e, soprattutto, un’atmosfera all’insegna del dinamismo più spinto, come ha confermato la soddisfazione dell’ad Raffaello Napoleone. In tutto, per esporre in Fortezza da Basso sono giunti più di 500 marchi provenienti da ogni parte del mondo, con Paesi come gli Stati Uniti, la Cina, i Paesi Bassi, la Spagna, la Francia, la Gran Bretagna, il Giappone e la Germania nelle prime posizioni per numero di presenze.

Ma si diceva che Pitti Uomo 91 ha offerto, più che altro, il ritorno degli acquirenti russi, che nel passato più recente avevano latitato per colpe non loro – le celebri sanzioni nei confronti dei connazionali di Putin -; dal punto di vista dei nuovi mercati, d’altro canto, vale la pena di menzionare il Sudafrica, Israele e il Canada. Se il fronte della sicurezza non ha fatto sorgere paure particolari, a dispetto di un allarme bomba rientrato in meno di un’ora, non si può fare a meno di concentrarsi su quel che si è visto in passerella.

Pitti Uomo 91: ecco cosa hanno detto le passerelle

manuel ritz pitti uomo 2017Una grande folla si è riversata negli stand dei brand di maggior prestigio, tra i quali – per esempio – Manuel Ritz, che si è messo in mostra per la destrutturata e superleggera giacca Nuvola, mentre il lupetto di cashmere e il velluto a coste delle giacche hanno costituito le costanti di Brunello Cucinelli, sempre più orientato in direzione di capi di abbigliamento senza età. Il minimalismo di Lucio Vanotti, poi, ha lasciato spazio al tartan e al colore di una collezione decisamente homewear, con tanto di pantaloni muniti di elastico in vita e, addirittura, vestiti simili a pigiami con cui uscire.

A far scalpore, invece, la campagna con Aldo Montano mostrata da Saverio Moschillo da Husky, che ha offerto anche giacche contemporanee ed evergreen, mentre le felpe in pile di Virtus Palestre e le cinture di Orciani hanno lasciato il segno tanto quanto l’orologio in silicone in otto colori in stampa cocco di Sandro e Giulio Fratini. Si tratta del cosiddetto O Watch, che potrà essere scelto anche in due versioni particolari, rispettivamente in oro e in argento: due edizioni limitate da non perdere.

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